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Comune di Schio

Provincia di Vicenza - Regione Veneto


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Parco donatori di sangue

Titolo: Parco donatori di sangue

Ubicazione: incrocio tra viale Trento-Trieste e via Maraschin

Periodo: 1987

Soggetto: nel 1987, anno in cui si celebra il trentennale della fondazione della sezione AVIS di Schio, viene inaugurato il Parco donatori di Sangue, situato tra via Trento-Trieste e via Maraschin. Erano più di dieci anni che l'AVIS di Schio aveva chiesto all'Amministrazione comunale un'area da dedicare alle persone che donano il proprio sangue. Varie proposte erano state fatte, finchè nel novembre 1986, dopo l'ultimazione dei lavori del nuovo parco giardino, la Giunta municipale ha approvato la denominazione del parco davanti alla chiesa di S.Antonio come "parco donatori di sangue".
All'interno del parco troviamo quattro opere degne di nota: la fontana, il mosaico ai Donatori di sangue, l'erma di A. Fusinato, il busto di G. Garibaldi e l'Albero dei Libri.

La fontana

Soggetto: monumento commemorativo dell'acquedotto che sarebbe stato previsto in piazza costruito a Schio nel 1932; dalla fontana, di forme semplici e maestose, sgorga abbondante acqua alimentata da un eiettore, che sfrutta una piccola portata e la forte pressione dell'acquedotto.
L'iscrizione scolpita a caratteri moderni sul fronte della fontana è stata dettata dal podestà: "SACRO PASUBIO SURGENS ROMAM AETERNAM CANO". "Sorgendo dalle balze del Monte Pasubio, sacro alla Patria, canto nei secoli la gloria di Roma immortale".

Materiale: massi provenienti dalle cave di Castrocanzan, sopra Monte Magrè

Ubicazione: Parco dei donatori di sangue, tra viale Trento-Trieste e via Maraschin (lato sud-ovest)

Autore: progetto dell'architetto Vincenzo Bonato

Periodo: 1932

Biografia autore: Vincenzo Bonato, nato a Magrè il 13 giugno 1889, comincia ad esercitare la professione dopo la Grande Guerra. Gli anni tra il 1919 e il 1925 sono cruciali per la sua affermazione professionale. Progetta alcuni edifici che ancora caratterizzano il centro di Schio e le immediate adiacenze, come palazzo Filiputti in piazza Statuto e l'attigua sede delle industrie Saccardo in via Btg. Val Leogra. Via S.G.Bosco (l'antica via delle mura) è segnata dal suo intervento; costruisce il palazzetto Origlia, ora Fontana, con decorazioni esterne, Casa Gasparini, Casa Pietrobelli ora Borro. A Magrè i concittadini gli affidano il progetto per il monumento ai caduti, inaugurato il 25 settembre 1925. Sempre nel centro storico di Schio realizza, per l'albergo Due Mori in via Pasubio, la nuova facciata nel 1925. Nel contempo si occupa di edilizia religiosa, soprattutto nella diocesi di Padova: a Mosson, ampliando e sistemando la chiesa; a Padova costruendo la chiesa della natività; a Thiene intervenendo nel collegio vescovile; a Rotzo e Canove ampliando le parrocchie. Diventa , si può dire, l'architetto di fiducia della Curia padovana retta, dal 1923, dal vescovo Elia Dalla Costa già arciprete di Schio. Tornando a Schio, interviene nuovamente in piazza Statuto costruendo la Casa Donà (1925), ora sede del Credito Italiano, chiudendo così la piazza dal lato opposto a palazzo Filiputti. Dall'altra parte di Schio, all'incrocio tra via Fusinato e via Martiri della Libertà, realizza villa Martinuzzi ora Scalco (1927), armoniosa costruzione ancor oggi ammirata, che immette nel centro storico di Schio senza bruschi stacchi con le costruzioni vicine. Tra il 1930 e il 1940 lavora tantissimo nel campo dell'architettura religiosa, ma progetta anche banche a Thiene, Valdagno, Schio, interviene su complessi industriali (Gregori a Magrè) e si occupa anche di edilizia popolare, tema che riprenderà nel dopoguerra. Nel 1946 diventa sindaco di Schio, segno dell'unanime stima della città e dei partiti politici per l'uomo super partes, per il professionista prestato alla politica; reggerà questa carica fino al novembre 1946, quando si insedierà l'amministrazione uscita dalla prima libera elezione dopo il fascismo. Tornato alla libera professione, progetta per la De Pretto le abitazioni per i dipendenti in via Pio X a Magrè: come concezione di case a schiera è senz'altro avveniristica, comprende infatti spazi verdi in comune, giardini, un piccolo parco. Diventa l'architetto di fiducia della borghesia dell'industria, dei commerci, delle professioni: negli anni tra il 1959 e il 1960 progetta tra l'altro villa Drago, villa Corà, villa Forte, villa Frasson, villa Calesella. L'ultimo intervento in Schio riguarda palazzo Fogazzaro, adattato ad uso scolastico, ed è del 1966. Muore a Schio l'8 dicembre 1980.

Monumento ai Donatori di sangue

Tipo di monumento: mosaico

Ubicazione: Parco Donatori di sangue (lato ovest)

Autore: realizzato a cura dell'AVIS

Periodo: 1988

Inaugurazione: 12 giugno 1988, alla presenza di autorità civili e di oltre 750 soci, festeggiando contemporaneamente il gemellaggio con il gruppo di Marano.

Soggetto: il mosaico raffigura un donatore con il viso coperto mentre dona il suo sangue ad un bisognoso; l'opera è stata dedicata come testimonianza "a tutti coloro che indistintamente da sigle, ceto, religione, razza, colore si identificano in questo atto d'amore".

Arnaldo Fusinato

Tipo di monumento: Busto e lapide con basamento

Materiale: pietra bianca

Scritta: "Ad Arnaldo Fusinato Poeta / Soldato del Risorgimento / Città Natale / 1938 - XVI"

Ubicazione: parco "Donatori di sangue" lungo via P. Maraschin

Autore: Antonio Baggio

Periodo: 1938

Inaugurazione: 1938

Biografia personaggio: Arnaldo Fusinato nacque a Schio nel 1817 e morì a Verona nel 1888. Poeta di Schio allegro, satirico, brioso e talvolta romanticheggiante. Condusse i suoi studi nel collegio Cordellina di Vicenza; si iscrisse poi alla facoltà di legge e nel 1841 si laureò. Nel 1846 fu accolto ufficialmente nel circolo letterario padovano e per due anni produsse in abbondanza con vena facile e spigliata. Nel '47 a Vienna si evidenziò con un'ode contro gli Asburgo e di conseguenza dovette lasciare la città. Fu perseguitato da un mandato di cattura, ma riuscì a sfuggire alla prigionia. Partecipò attivamente ai moti risorgimentali del '48-'49. Nel '48 fu ancora a Padova a combattere e poi a Montebello . Nello stesso anno marciò verso il Pian delle Fugazze per respingere l'assalto dei tirolesi: sul passo c'è una lapide che ricorda il suo valore in quell'occasione. Partecipò alla resistenza sul Piave e a Vicenza. Dopo la vittoria degli austriaci andò in esilio per l'Italia: si sposò nel '49 con Anna Colonna. Abbandonò Venezia dopo la disfatta e andò a Castelfranco Veneto. Nel '64 con la nuova e giovane compagna, Erminia Fuà, se ne andò esule a Firenze da dove aiutò ancora il Veneto. In seguito si mise in affari ma fu sfortunato, mentre la sua fama di poeta si spargeva per l'Italia. A Roma fu Revisore dei verbali del Senato, mentre i suoi compagni di lotta erano già divenuti senatori e deputati. Fra le sue più note composizioni vi sono "Il medico condotto", ""Lo studente di Padova", "L'ultima ora di Venezia".

Storia e aneddotica: A Schio, in via Fusinato 31, presso la sua casa natale sono incise queste parole: "ARNALDO FUSINATO / POETA POPOLARE ILLUSTRE PATRIOTA / SOLDATO DELLA LIBERTA' / QUI / NACQUE IL XXV NOVEMBRE MDCCCXVII / I CITTADINI / MDCCCLXXXIX."

Giuseppe Garibaldi

Tipo di monumento: Busto e lapide con basamento.
Nella lapide alla base del monumento sta scritto:
"Negli anni ultimi della vigilia / i veneti / maestro e donatore Carlo Lorenzetti / destinarono questo marmo / all'antico ingiusto confine / per dire agli irredenti / Italia / 1912.
Virtù di re / di combattenti / di popolo / riunì alla patria tutti i suoi figli / segnando al Brennero i giusti confini / 1915 - 1918.
Il Comune di Schio / qui collocò il dono/in memoria dell'antica fede / che riarde nel littorio / 1938 XVI° E. F. II° dell'Impero.

Materiale: pietra

Ubicazione: "Parco Donatori di Sangue" lungo viale Trento Trieste

Autore: Carlo Lorenzetti

Periodo: 1908

Inaugurazione: 9 ottobre 1938, presente Ezio Garibaldi nipote del Generale e alcuni garibaldini in camicia rossa.

Biografia personaggio: G. Garibaldi nacque a Nizza il 4 luglio 1807 e morì a Caprera il 2 giugno 1882. Secondogenito di 6 figli, fu artefice del Risorgimento con Mazzini e Cavour. Rimase parecchi anni in Sud America e si sposò con Anita che morì incinta nel 1849 alle Mandriole di Ravenna durante la fuga dagli austriaci con il marito. Si risposò nel 1860 ma poi il matrimonio venne annullato. Nel 1880 contrasse il terzo matrimonio. Nel 1859 alla sua campagna di Lombardia nel corpo dei " Cacciatori delle Alpi " parteciparono anche 16 volontari scledensi. Ma la pace di Villafranca portò all' "abbandono " del Veneto, fatto che accentuò l'aspirazione all'indipendenza. Sempre nel 1859 il Generale esaltò il valore dei tirolesi caduti per la libertà italiana e questo sortì l'effetto di una vera chiamata alle armi dal momento che nel 1860, accanto ai 29 volontari sotto la guida del tenente G. Vigna, si unirono i primi 7 garibaldini di Schio, per partecipare alla campagna dell'Italia centrale e meridionale.
Nel 1864 Mazzini stimolò il Veneto ad insorgere ma, in assenza del Generale, l'impresa fallì nel '65. Questo fatto aumentò lo slancio dei veneti che parteciparono volontariamente alla campagna iniziata nel 1866. Tra i capitani troviamo degli scledensi: Toaldi, Menegante e Fusinato. In seguito 32 scledensi si unirono agli altri. Alcuni scledensi parteciparono anche alla battaglia per la liberazione di Roma. Garibaldi, sfuggito al confino in Caprera, accorse in aiuto ma fu sconfitto a Mentana dai francesi. In quel frangente tre volontari scledensi caddero; anche F. Lovato cadde a Bezzecca nel 1866 e il volontario O. Beltrame venne ferito e decorato al valore militare. Schio aiutò Garibaldi anche con cospicui interventi finanziari a fondo perduto raccolti da un limitato gruppo di patrioti benestanti e industriali. Valentino Pasini, scledense, a fianco di Mazzini contribuì inoltre alla propaganda. Il 7 marzo 1867 Garibaldi fu a Vicenza per ricevere l'omaggio della città ed in quella occasione Alessandro Rossi lo conobbe personalmente; tanto che lo aiutò poi fornendo studi e denaro per la bonifica dell'Agro Pontino.
Ai funerali partecipò l'On. Toaldi che provvide poi a far porre in Schio il primo monumento italiano al Generale.

Biografia autore: Carlo Lorenzetti, docente di scultura nella Reale Accademia di Belle Arti di Venezia. Nacque a Venezia nel 1858; dopo un periodo in cui si dedicò al lavoro decorativo, frequentò l'Accademia di Venezia con Luigi Ferrari. Ebbe numerosi e pregevoli riconoscimenti per meriti artistici. Espose a Vienna, Monaco, Parigi. A Schio scolpì anche una targa, posta nel refettorio dell'Asilo Rossi di Schio, a ricordo della baronessa Maria Rossi Bozzotti compagna del barone Giovanni Rossi. Vinse anche il concorso per la realizzazione del monumento ai Fratelli Pasini a Schio. Donò a Schio la scultura posta nel foyer sopra il portale d'entrata al Teatro Civico.

Storia e aneddotica: Il busto era stato commissionato precedentemente per essere collocato nel 1912 al confine con l'Austria, a Lastebasse. In quel momento però la situazione politica era modificata perché, da nemica, l'Austria era diventata alleata con la Triplice Alleanza; per cui non era proprio il caso che il monumento, ormai finito, fosse posizionato in quel luogo per sbarrare il passo al "nemico": la cosa fu ritenuta non opportuna e senza appoggio governativo comunque. Dove sistemare a quel punto il monumento? Ma proprio dove il numero e il fervore garibaldino era stato più presente, a Schio!
Fervore che continuerà nella lotta partigiana sulle nostre montagne: le prime brigate partigiane costituitesi nelle Tre Venezie ebbero il nome di Garibaldi.

Albero dei Libri

Inaugurazione: 28 maggio 2011

Materiale: L'albero dei libri è costituito da tre tronchi d'albero del diametro di 40 centimetri, alti circa 2 metri e mezzo. I tronchi sono scavati in modo da ospitare delle cassette di legno come porta-libri, protette dalla pioggia.

Ubicazione: "Parco Donatori di Sangue"

Autore: L'Albero dei libri è stato progettato dall'architetto Renzo Priante ed è stato realizzato dalla generosa donatrice Giovanna Costa con l'aiuto degli operai del Comune.

Storia e aneddotica: La prima dotazione di libri (alcuni anche in lingua straniera) è stata fornita dalla Biblioteca, che segue l'iniziativa.
Nei tre grandi tronchi collegati tra loro ed impiantati saldamente su un antico ceppo, chi lo vorrà potrà dunque prendere in prestito i libri che vi troverà, leggerli, riportarli lì ed eventualmente lasciarvi in dono i propri volumi.
Su ogni libro della prima dotazione è stata incollata un'etichetta che spiega lo spirito dell'iniziativa improntata alla socialità e alla cultura del dono: "Progetto Libri in cammino – Il libro che hai tra le mani è di tutti. Qualcuno lo ha acquistato e, dopo averlo letto, ha deciso di lasciarlo a disposizione di altri affinché possano provare lo stesso piacere nel leggerlo. Leggi anche tu questo libro e poi riportalo qui cosicché qualcun altro possa continuare la catena. Grazie per i libri che regalerai tu".

 


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Diritti sulle immagini del monumento:

CC0 Con una delibera della giunta comunale del 31 luglio 2012, il Comune di Schio ha rilasciato i diritti sulle immagini dei monumenti di sua proprietà in Creative Commons 0 - nessun diritto d'autore.


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