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Comune di Schio

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Parte la sfida per il Giardino Jacquard "Luogo del cuore" del FAI


L'invito del sindaco: "Mobilitiamoci tutti per farne un luogo del cuore italiano"

"Una firma per il Giardino Jacquard, il nostro giardino". E' stata presentata ufficialmente con un incontro a Palazzo Toaldi Capra la raccolta firme per sostenere la campagna del Giardino Jacquard tra i “luoghi del cuore d’Italia”, il sesto censimento sui beni più amati in Italia organizzato dal FAI (Fondo Ambiente Italiano). La candidatura del giardino tardoromantico, opera dell’architetto vicentino Antonio Caregaro Negrin, è appoggiata anche dalla sezione vicentina del FAI. Obiettivo è diffondere la raccolta firme nel territorio in tutte le occasioni e con tutti gli strumenti possibili. Già più di 500 quelle raccolte durante gli eventi organizzati dal Comune nello scorso fine settimana. Si può sostenere lo Jacquard votandolo all'ufficio IAT di piazza Statuto, al Lanificio Conte e a Palazzo Fogazzaro negli orari di apertura. Raccolte firme verranno poi organizzate durante gli appuntamenti e gli eventi in città. Online si può firmare dal sito dell'iniziativa (www.iluoghidelcuore.it/registration/segnala), sul sito e sulla pagina facebook del Comune (www.facebook.com/urpschio). Per valorizzare lo spazio è stata realizzata anche una cartoguida del Giardino in distribuzione gratuita.
"Lanciamo un appello a tutta la comunità perché si mobiliti per fare di questo nostro luogo del cuore un luogo del cuore italiano - ha sottolineato il sindaco Luigi Dalla Via - Siamo fieri di aver garantito questo patrimonio alla città e agli scledensi. L'attenzione dedicata a questo giardino da associazioni come Italia Nostra e oggi dal FAI dà la giusta valorizzazione ad un luogo che dobbiamo e vogliamo proteggere, promuovere e far vivere dai cittadini". Ad illustrare ai presenti la storia e le peculiarità dello Jacquard è stata la studiosa di storia dei giardini Bernardetta Ricatti Tavone: "Questo è un giardino dell'anima - ha spiegato - Il restauro è già iniziato ma dobbiamo proseguire in questo percorso perché questo compendio, nato come spazio ricreativo (e non solo) per gli operai, va conservato come un museo all'aperto".Immagine del Giardino Jacquard
A presentare quindi la scelta della sezione vicentina del FAI di sostenere questo "luogo del cuore" è stata la capodelegazione Giovanna Rossi di Schio: "Soprattutto in un momento difficile è giusto aggrapparsi alla cultura. Questo giardino è un gioiello da conservare e da vivere. Se riusciamo a portare avanti il restauro, avremo fatto qualcosa per una città migliore e per un ambiente migliore ma anche per le future generazioni che lo ameranno. Sempre più si dovrebbero apprezzare le bellezze che ci circondano: per questo appoggiamo e raccoglieremo firme per lo Jacquard, un patrimonio per Schio e l'intero vicentino".
Giunta alla sua 6^ edizione, l’iniziativa del FAI in collaborazione con Intesa San Paolo vuole coinvolgere la popolazione nella segnalazione dei luoghi che ciascuno porta nel cuore e rendere possibile un intervento di recupero o salvaguardia di uno o più di questi luoghi. Il numero di firme - che verranno raccolte fino ad ottobre e che saranno poi parametrate in base anche alle caratteristiche specifiche dei luoghi da cui arrivano - sarà uno degli elementi presi in considerazione per definire il Giardino luogo del cuore del FAI. Elezione che potrebbe portare così un sostegno anche con un contributo per il restauro e la sistemazione.
 
Giardino Jacquard
A partire dal 1860 - durante la fase di rinnovamento promossa da Alessandro Rossi - si assiste anche alla sistemazione dell’area di fronte al Lanificio Francesco Rossi che fu trasformata in uno splendido giardino tardoromantico. Il Giardino è opera dell’architetto Antonio Caregaro Negrin il quale ha saputo abilmente inserire nuovi elementi a quanto già esistente nel contesto: le due case d’angolo rivolte verso l’attuale Via Pasubio, la torretta ottagonale con tetto a pagoda e la cinquecentesca chiesetta di San Rocco. Altro elemento significativo del giardino è la sinuosa serra ad esedra che fa da sipario a tutta la parte posteriore del giardino: il misterioso ninfeo, il sistema di grotte, i giardini pensili e il belvedere. L’edificio che limita la parte destra del giardino fu trasformato in un dopolavoro e sala teatrale per ottocento spettatori. La facciata è decorata da dodici medaglioni in terracotta, dovuti a G.B. Boni che rappresentano illustri personaggi che hanno fatto la storia della Città. Il giardino Jacquard con il suo originale eclettismo e la ricchezza di essenze arboree anche esotiche è davvero un interessante espressione della cultura veneta ma anche europea di fine Ottocento.
 


Data ultimo aggiornamento: 16/01/2013
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