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Comune di Schio

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La Guerra dei Nonni - 15 maggio 2015


Con in prima fila i parenti ed i discendenti dei decorati scledensi nella Grande Guerra, sì è tenuta il mattino di Venerdì 15 maggio 2015, nello Spazio espositivo dell'ex Lanificio Conte di Schio, la manifestazione La Guerra dei Nonni, che ha visto protagonisti una decina di studenti di ognuna delle tre medie della città appartenenti alle classi seconde, una cinquantina di studenti dell'Orchestra della Scuola Fusinato, e molti rappresentanti delle Associazioni d'arma e delle Forze dell'Ordine locali.

Galleria fotografica dell'evento

Dopo l'esecuzione corale dell'Inno di Mameli e la Presentazione della manifestazione da parte del Magg. Umberto Rizzo – Vicepresidente dell'UNUCI Vicenza - che aveva proposto al Sindaco, in accordo con il Col. Gianfranco Ciancio della sezione scledense, di organizzare un momento pubblico di ricordo dei militari locali che ricevettero delle medaglie durante il primo conflitto mondiale per i loro atti di valore, il Vicesindaco Roberto Polga, che ha anche le deleghe per la Pubblica Istruzione e la Cultura, ha salutato tutti a nome di Orsi, assente per indifferibili impegni legati al suo incarico; ed ha fatto poi ben comprendere lo spirito della manifestazione, organizzata soprattutto pensando a tutti i combattenti di un secolo fa ancora vicini nella memoria famigliare di molti dei presenti. “La Grande Guerra ha segnato cent'anni fa in modo terribile le vite di questi vostri, e nostri, antenati, ed anche le vite delle società in cui essi vivevano fino allo scoppio della prima, spaventosa, guerra del '900” ha esordito Polga, sottolineando come occorra parlare “di società al plurale” perché “più di qualcuno” oggi a Schio ha “radici in paesi diversi dall'Italia, magari anche in nazioni che allora combatterono contro il nostro Paese, anche se oggi sono invece affratellate nell'Europa sempre più grande”. Pensando ai soldati di cent'anni fa, il Vicesindaco ha ricordato poi che il mondo è cambiato “anche se in una maniera non facile, né pacifica, anche per quella guerra tremenda: la società delle Nazioni, madre di quella che oggi è l'ONU, nacque infatti allora, alla fine della guerra, nel 1919”; anche se ci sarebbe voluta “un'altra terrificante e più orribile guerra mondiale, perché i potenti del mondo capissero che non c'era alternativa alla faticosa costruzione della Pace in ogni angolo della Terra, nel rispetto dei popoli e degli uomini di tutte le culture e di tutte le civiltà”; una conquista morale tuttavia precaria e da allora sempre in bilico, anche nella tragica attualità delle guerre che insanguinano oggi l'Europa orientale, il Mediterraneo e l'Africa.

A seguire l'Assessore alle Politiche Giovanili Barbara Corzato ha portato il suo Saluto, ricordando i combattenti del '15 - '18 e sottolineando che “dobbiamo fare tesoro della loro esperienza, che è stata giustamente premiata con le medaglie, ma che ha di certo lasciato delle ferite indelebili nei loro cuori” ; ed ha invitato perciò i giovani allievi a “darsi da fare oggi invece prima di tutto con le armi della partecipazione alla vita pubblica, a cominciare dalle scuole dove tutti noi siamo passati e passiamo; studiando e lavorando insieme con la responsabilità di chi sa che la vita richiede anche degli impegni seri, dei doveri, ed una grande disponibilità di ciascuno perché le cose vadano meglio per tutti”

Se noi oggi – ha detto l'ass. Corzato - a differenza di quei "nonni" - “non dobbiamo combattere in trincea, né contro la fame, l'analfabetismo, la carenza di cure mediche, di farmaci, né contro le enormi altre carenze di quei tempi, lo dobbiamo in massima parte a chi, come loro, ha pagato il prezzo più alto”. Dopo gli interventi del Ten. Giustiniano Mancini dell'UNUCI di Vicenza, e del col. Ciancio, che hanno illustrato la genesi dell'iniziativa e la ristampa del libro degli anni '20 contenente tutte le motivazioni ed i nominativi dei decorati vicentini, il cap. Luciano Zanini ha esplicitato con un lungo intervento le radici costituzionali del concetto attuale di difesa della Patria, sottolineandone l'importanza anche per la formazione dei più giovani.

Gli studenti delle tre medie, dal canto loro, non hanno fatto mancare un apporto vivo e personale con i loro - talora assai drammatici - ricordi della “guerra dei nonni” raccolti in famiglia; ed hanno intervallato i discorsi ufficiali con la loro fresca presenza ed attraverso commoventi esecuzioni musicali e canore, che hanno via via conquistato tutto il pubblico. Dopo l'Onore ai Caduti, eseguito alla tromba con virtuosa completezza da un adulto, una copia del libro riedito dall'UNUCI è stata consegnata come omaggio dal Vicesindaco ad ognuna delle dieci famiglie presenti, che bene hanno rappresentato la settantina di decorati appartenenti ai vecchi comuni di Schio, Magrè e Tretto, che si son voluti così tutti ricordare.

Sulle struggenti note del “Monte Canino”, canzone popolare della guerra di un secolo fa, la manifestazione si è chiusa con un arrivederci al 24 maggio prossimo, allorché vi sarà la celebrazione in Piazza Rossi dei cento anni trascorsi dallo scoppio della primo grande conflitto mondiale.


ELENCO DECORATI DI SCHIO (aggiornato al 12 maggio 2015)

1) FANCHIN FERRUCCIO (riportato erroneamente come Fanghin per errore di stampa o di
trascriz. nel libro originale all'epoca);
2) MURARO GINO
3) TAZZER EUGENIO
4) GROTTO GIUSEPPE
5) QUARTIERO ALESSANDRO
6) BALLARIN ANGELO
7) TALIN ENRICO
8) CERBARO ANTONIO (aggiunto su motivata e documentata segnalazione della famiglia:)

Il nome di Cerbaro Antonio è riportato nel fascicoletto "Due guerre per tante medaglie-Con i decorati di Etiopia, di Spagna e della Resistenza" 28° quaderno di Schio della Tip. Menin, a cura di Gian Paolo Resentera (nel quale è presente anche il nome di Sovilla Giuseppe da Tretto). Antonio era soldato di fanteria e la medaglia di bronzo ricorda che "Porta feriti, saputo che il proprio ufficiale era stato colpito, volontariamente e prontamente accorreva a soccorrerlo, rimanendo ucciso egli stesso mentre si accingeva a prestargli le prime cure". Il suo nome è riportato anche nella lapide degli ex alunni caduti presente nella
"scuola del castello". Aveva poi frequentato (non so se completando il corso di studi) l'Istituto Fusinieri" di Vicenza. A completare le informazioni riporto che i quattro maschi della famiglia sono stati sotto le armi: Domenico, nato nel 1885, sposato e con tre figli, è morto a Pistoia nel marzo del 1918 per ferite riportate in
combattimento, poi Pietro (1892-1954), Antonio (1895-1915) ed infine il nonno Florindo (1898-1982), nominato Cavaliere di Vittorio Veneto.

9) LOVISETTO GUIDO
10) PIZZOLATO ERMENEGILDO


Data ultimo aggiornamento: 17/11/2020
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