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Comune di Schio

Provincia di Vicenza - Regione Veneto


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Monumento


Lanificio Conte

Il lanificio Conte è tra i più antichi opifici esistenti in Città e la prima memoria scritta risale al 1757; inizialmente Giovan Battista Conte procurava la materia prima agli artigiani della zona e successivamente il figlio Antonio acquista un laboratorio esistente lungo il corso della Roggia e diventa egli stesso imprenditore. L’area delimitata dalla mura visibile lungo Via XX Settembre, ora edificata con nuovi edifici, apparteneva alla famiglia e si estendeva su una superficie di tre ettari nella quale erano presenti l’opificio originale, la residenza e il parco padronale. Dal 1860 il lanifico e l’area furono soggetti a importanti potenziamenti e modifiche indotte anche dalla sviluppo della vicina industria rossiana. Nel primo Novecento vennero sostituiti i bassi fabbricati eretti a partire dal 1886 con una nuova filatura in cemento armato. L’edificio più antico tuttora visibile e adiacente al complesso restaurato, è disposto lungo il corso della Roggia Maestra. La facciata, realizzata in cotto e pietrame, presenta finestre ad arco ribassato contornate da mattoni, mentre sul tetto è ancora visibile la campanella che scandiva i turni di lavoro. Unito a questo antico fabbricato s’innalza lo stabilimento costruito dal 1866 al 1884, distribuito su quattro piani con struttura in ghisa e tavolati di legno. Nel 1929 venne addossata all'edificio ottocentesco preesistente l'orditura in cemento armato e vetri con torretta sommitale adibita a contenere due serbatoi d'acqua. Degno di nota, nel 1883, appena 4 anni dopo l'invenzione della lampada Edison, il lanificio introduceva, tra i primi in Italia, l'illuminazione elettrica. L'antica orditura, ora dipinta di grigio, è stata restaurata dopo lo spostamento nel 2000 dell'attività produttiva in zona industriale destinando così l'antico spazio a nuova funzione pubblica e culturale. Nella piazza davanti al Lanificio è posizionato il busto di Alvise Conte morto nel 1950, figura di valore tanto per l'azienda quanto per la vita civile e sociale della Città. Infatti, durante la sua gestione il lanificio riusci ad affrontare le difficili congiunture economiche degli anni Trenta e i drammatici eventi bellici della seconda guerra mondiale.

Lanificio Conte_Shed

La storia del Lanificio Conte è legata alle origini della produzione tessile nella Val Leogra e alla nascita del sistema fabbrica che portò, come conseguenza, sviluppo sociale e urbanistico. Nel 1906 Alvise Conte assume la direzione dell'azienda di famiglia e promuove una nuova crescita sostituendo vecchi fabbricati con moderni edifici. Si demolisce anche il neogotico Palazzo Mengotti per costruire una nuova sala tessitura. Il nuovo edificio è progettato nel 1906 dall'ingegnere Carlo Letter e realizzatao in calcestruzzo armato brevetto Hennebique con copertura a Shed, tipologia e materiale assolutamente all'avanguardia per l'epoca. Trattasi di un tipo di copertura particolarmente usato nell'architettura industriale con il quale si riesce ad ottenere un'illuminazione diurna molto uniforme. Il sistema Hennebique viene per la prima volta publicizzato in Italia dagli ingegneri Ferrero e Porcheddu, titolari dell'omonimo studio di Torino nel 1894 avendo essi la rappresentanza dei "solai incombustibili Hennebique". Questo nuovo spazio tessitura ha una superficie di ca 1300 mq: le campate perimetrali hanno una copertura in piano mentre la restante parte di tetto presenta una triplice serie di falde in vetro inclinate a dente di sega con orientamento verso nord. Lo spazio interno dell'edificio è intervallato da bianchi pilastri di trenta centimetri che non interrompono il campo visivo. I progetti dell'ing. Letter sono conservati presso la biblioteca del Politecnico di Torino. A Schio il cemento armato sarà utilizzato nuovamente per ragioni strutturali e di resistenza al fuoco nel 1908 dall'architetto Ferruccio Chemello per gettare loggione e solai del Teatro Civico. Il restauro di questo fabbricato, portato a termine nel 2013 grazie all'impegno del Comune di Schio e con il concorso finanziario della Regione del Veneto, restituisce alla Città un pregevole spazio polifunzionale.

 

 

Video, realizzatato dalla Società ViFX School Of Visual Effects, donato al Comune di Schio dal Rotary Club Schio-Thiene. 

 Galleria fotografica


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Diritti sulle immagini del monumento:

CC0 Con una delibera della giunta comunale del 31 luglio 2012, il Comune di Schio ha rilasciato i diritti sulle immagini dei monumenti di sua proprietà in Creative Commons 0 - nessun diritto d'autore.


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