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Comune di Schio

Provincia di Vicenza - Regione Veneto


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Monumento

By Sir Walter Raleigh (Own work) [CC-BY-SA-3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons

Medaglione a muro di Giuseppe Garibaldi

Tipo di monumento: medaglione a muro con tecnica ad altorilievo che raffigura la testa dell'eroe dei due mondi di profilo

Materiale: marmo di Carrara e bronzo (cornice)

Dimensioni: diametro di 50 cm. / 70 cm. con cornice

Locazione in Schio: facciata del palazzetto proprietà Collareda - p.tta Garibaldi

Autore: A. Paganini

Periodo: fine '800

Inaugurazione: collocazione nel 1994

Storia e aneddotica: Venne ceduta al Comune di Schio dal sig. Pretto Giovan Battista in cambio di una vasca in pietra di forma ovale che giaceva inutilizzata nel cortiletto interno di palazzo ex Romani - Rossi ora sede del Comune di Schio.
Lo scambio venne ratificato con decisione di giunta n. 2.048 del 30 agosto 1994. Venne individuato l'attuale punto della collocazione proprio per l'intitolazione omonima della piazza.

Biografia personaggio: Giuseppe Garibaldi nacque a Nizza il 4 luglio 1807 e morì a Caprera il 2 giugno 1882. Secondogenito di 6 figli, fu artefice del Risorgimento con Mazzini e Cavour. Rimase parecchi anni in Sud America e si sposò con Anita che morì incinta nel 1849 alle Mandriole di Ravenna durante la fuga dagli austriaci con il marito. Si risposò nel 1860 ma poi il matrimonio venne annullato. Nel 1880 contrasse il terzo matrimonio. Nel 1859 alla sua campagna di Lombardia nel corpo dei "Cacciatori delle Alpi" parteciparono anche 16 volontari scledensi. Ma la pace di Villafranca portò all'"abbandono" del Veneto, fatto che accentuò l'aspirazione all'indipendenza. Sempre nel 1859 il Generale esaltò il valore dei tirolesi caduti per la libertà italiana e questo sortì l'effetto di una vera chiamata alle armi dal momento che nel 1860, accanto ai 29 volontari sotto la guida del tenente G: Vigna, si unirono i primi 7 garibaldini di Schio, per partecipare alla campagna dell'Italia centrale e meridionale.
Nel 1864 Mazzini stimolò il Veneto ad insorgere ma, in assenza del Generale, l'impresa fallì nel '65. Questo fatto aumentò lo slancio dei veneti che parteciparono volontariamente alla campagna iniziata nel 1866. Tra i capitani troviamo degli scledensi: Toaldi, Menegante e Fusinato. In seguito 32 scledensi si unirono agli altri. Alcuni scledensi parteciparono anche alla battaglia per la liberazione di Roma. Garibaldi, sfuggito al confino in Caprera, accorse in aiuto ma fu sconfitto a Mentana dai francesi. In quel frangente tre volontari scledensi caddero; anche F. Lovato cadde a Bezzecca nel 1866 e il volontario O. Beltrame venne ferito e decorato al valore militare. Schio aiutò Garibaldi anche con cospicui interventi finanziari a fondo perduto raccolti da un limitato gruppo di patrioti benestanti e industriali. Valentino Pasini, scledense, a fianco di Mazzini contribuì inoltre alla propaganda. Il 7 marzo 1867 Garibaldi fu a Vicenza per ricevere l'omaggio della città ed in quella occasione Alessandro Rossi lo conobbe personalmente; tanto che lo aiutò poi fornendo studi e denaro per la bonifica dell'Agro Pontino.
Ai funerali partecipò l'On. Toaldi che provvide poi a far porre in Schio il primo monumento italiano al Generale.

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Diritti sulle immagini del monumento:

CC0 Con una delibera della giunta comunale del 31 luglio 2012, il Comune di Schio ha rilasciato i diritti sulle immagini dei monumenti di sua proprietà in Creative Commons 0 - nessun diritto d'autore.


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