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"Insieme irRETIamo il Covid". Quattro associazioni del territorio uniti per un progetto di sostegno alla comunità


"Insieme irRETIamo il Covid - Per una qualità di vita migliore". È questo il nome di un nuovo progetto sociale che vede coinvolte quattro associazioni di volontariato del territorio con patrocinio del Comune di Schio. Obiettivo del progetto, finanziato dalla Regione Veneto con risorse del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è quello di strutturare una serie di azioni a sostegno di quelle situazioni di fragilità causate o aggravate dall'emergenza sanitaria.

Gruppo Sociale Missionario San Giorgio di Poleo, Centro Aiuto alla Vita e l'associazione Donne per le Donne di Schio e l'associazione Solidarietà e Speranza di Monte di Malo sono le quattro organizzazioni di volontariato che hanno deciso fare rete e lavorare insieme per dare una pronta risposta alle richieste d'aiuto della comunità. «Siamo quattro realtà differenti, ma che portano avanti con impegno le loro attività con finalità molto simili. Abbiamo deciso di unirci creando una sorta di "cellula collaborativa" con lo scopo di proporre una qualità di vita migliore, nonostante il Covid. La pandemia ha acuito alcune situazioni già problematiche e fatto emergere nuove problematiche - spiega Gianni Faccin, del Gruppo Sociale Missionario San Giorgio di Poleo che è capofila del progetto -. L'idea è nata dall'osservazione di alcune situazioni di disagio delle quali ci occupiamo direttamente come associazioni. La pandemia ha disseminato una moltitudine di criticità non solo dal punto di vista della povertà economica, ma anche sotto il profilo relazionale sia per gli adulti che per le nuove generazioni».

Tra le azioni in programma: il coinvolgimento di una ventina di persone vulnerabili del territorio per creare 3 gruppi con il fine di migliorare l'approccio personale alla pandemia, la resilienza e la socializzazione; attività educative e di emancipazione per aiutare le persone a non essere socialmente escluse e ad accedere a un lavoro regolare; lo sviluppo di centri di ascolto e di counseling, l'attivazione di laboratori multidisciplinari e di percorsi formativi basati sulla pratica sportiva; la promozione del volontariato come stile di vita; la collaborazione con le scuole del territorio per avviare momenti di formazione sulla comunicazione non ostile e, infine, iniziative volte all'alfabetizzazione digitale.

«In questo momento siamo convinti che vada ridiscusso e rilanciato il ruolo del volontariato - prosegue Faccin -. Insieme possiamo davvero "irretire" il Covid e le sue conseguenze sulla società, ma occorre che ci rinnoviamo in quanto lo scenario in cui operiamo è in continuo cambiamento». «Abbiamo deciso di supportare questo progetto fin da subito per l'indiscusso valore che rappresenta per la nostra comunità - aggiunte il vicesindaco e assessore al sociale, Cristina Marigo -. La complessità dei tempi rende necessarie una serie di azioni mirate che tengano in considerazioni dell'evolversi della situazione. È degno di nota, poi, il fatto che quattro associazioni del territorio abbiano deciso di fare rete con la volontà di lavorare in sinergia, ognuna con le proprie competenze, per continuare a sostenere la comunità, non solo quella più fragile. L'obiettivo di " "Insieme irRETIamo il Covid - Per una qualità di vita migliore" è quello di aiutare le persone, mettendo a loro disposizione gli strumenti necessari in modo tale da far sì che in futuro siano in grado di sostenersi anche in autonomia».

«Il progetto ha preso il via alla fine dello scorso gennaio e si sono già tenuti diversi incontri di coordinamento tra le associazioni e i volontari - conclude Faccin -. Stiamo definendo gli ultimi dettagli del programma. Al momento è in fase di partenza il percorso di alfabetizzazione digitale e ciò che riguarda i centri di ascolto e counseling».

Foto dell'ultimo incontro di coordinamento delle quattro associazioni coinvolte nel progetto


Data ultimo aggiornamento: 19/03/2021
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