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Schio laboratorio d'Italia per le sperimentazioni del CNR sull'uso del laser nel restauro delle opere d'arte


Il dipinto dell'artista Tomaso Pasquotti “Lasciate che i bambini vengano a me”, soggetto di chiara ispirazione evangelica commissionato da Alessandro Rossi nel 1889 è la prima opera a olio su muro a venire sottoposta in Italia a un trattamento di restauro con il laser. Sulla scena del cantiere dell'Asilo Rossi, i ricercatori del CNR studiano nuove possibilità per il recupero delle opere d'arte.

In una notte del 2009 un devastante incendio avvolgeva nelle fiamme, il più famoso e amato asilo cittadino, arrestandone i già intrapresi lavori di ristrutturazione e recupero. Fu un duro colpo per la città che da sempre vede l'edificio come un simbolo e una testimonianza della propria storia. I lavori sono poi ripresi e tra le tante azioni di dettaglio messe in campo per riportare gradualmente lo stabile alla sua usabilità, sono iniziati anche alcuni test di pulitura del dipinto dell'artista Tomaso Pasquotti: “Lasciate che i bambini vengano a me” commissionato da Alessandro Rossi nel 1889 e situato nell'ex auditorium. Il quadro è un'opera realizzata a olio su muro, tecnica meno usata rispetto alla più diffusa dell'affresco. Questa particolarità ha suscitato l'interesse del CNR che ha dato la propria disponibilità a sperimentare proprio a Schio un nuovo sistema di recupero con l'uso del laser, già usato con successo per opere d'arte in materiali lapidei e bronzei.

Il dipinto in questione si presenta gravemente danneggiato dall'incendio e i colori sono stati “cotti” non semplicemente affumicati. Rimuovere lo strato combusto si è presentato subito un lavoro non semplice in quanto i test a solvente, sono risultati troppo aggressivi rispetto alla fragilità dei colori. È stato in quel momento che le restauratrici incaricate, Aurelia Rampon e Anna Brunetto hanno sottoposto il caso all'Istituto di Fisica Applicata “Nello Carrara” del CNR di Firenze e al Dr. Siano, ricercatore specializzato nel settore dei Beni Culturali dell'Ente.

Per una settimana dunque, restauratrici e ricercatori hanno stazionato all'Asilo Rossi studiando la tecnica esecutiva dell'opera ovvero i pigmenti utilizzati. Alcuni di essi infatti, come il rosso cinabro non vanno tanto d'accordo con il laser e neppure un certo tipo di bianco che fortunatamente non è presente in questo quadro. Hanno poi provato il laser sul dipinto di Pasquotti. Il laser è un sistema fotomeccanico, meglio, fototermico, una specie di bisturi ottico le cui lenti possono essere regolate su frazioni fino a un 120 miliardesimo di secondo. L'impulso ottico, provoca il distacco delle particelle combuste (anch'esse analizzate in uno studio materico integrato) lasciando riaffiorare il colore originario, con un bel guadagno di leggibilità del disegno sottostante. È la prima volta in Italia che la tecnica viene sperimentata su questo tipo di supporto.

Siamo davvero orgogliosi e anche emozionati” dice il sindaco Valter Orsi “che Schio sia anche in questa occasione un laboratorio d'Italia pronto ad aprire la strada a nuove tecnologie votate all'arte e alla cultura, tenuto conto dell'enorme patrimonio di cui il nostro Paese dispone. Ci auguriamo davvero che gli esiti di questi studi possano gettare le basi per generalizzare nuovi processi di restauro”.

Il quadro di Pasquotti ha riportato ferite più gravi nella parte alta che fortunatamente è quella con meno dettagli. La scena principale infatti è in basso dove il fuoco è arrivato con minor violenza. È un'opera di pregio la cui importanza è stata perfino accentuata dall'incendio, in quanto simbolo. Un suo recupero avrebbe la duplice valenza di cultura e memoria unita a quella scientifica, estendendo poi il dominio di interesse e la condivisione dei risultati. Le azioni conseguenti saranno pertanto valutate in ragione dell'impegno economico e del proseguo degli altri lavori, magari in concomitanza con il recupero architettonico. Nel frattempo l'opera sarà messa al riparo da possibili ulteriori deterioramenti.


Data ultimo aggiornamento: 19/07/2015
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