Contenuto | Giornata contro la violenza sulle donne - Al centro "Maria Grazia Cutuli" cause di emergenza in costante aumento Aumentano costantemente le situazioni di emergenza che richiedono un intervento immediato. Questa è la fotografia generale dell'attività del centro antiviolenza Sportello Donna "Maria Grazia Cutuli" di Schio per l'anno in corso. ALCUNI DATI. In occasione del 25 novembre, giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, il Centro "Maria Grazia Cutuli" come ogni anno fa il punto della situazione sulle sue attività per mantenere alta l'attenzione sul tema della violenza di genere. Da gennaio 2021 il centro ha seguito 110 donne in percorsi di presa in carico (di cui 65 nuovi e 45 già attivati negli anni scorsi) allontanandole dall'ambiente violento e supportandole nell'empowerment. L'età media è di 41,7 anni (risultano anche 10 ragazze con meno di 25 anni e una donna over 80) e per il 56% sono donne con cittadinanza italiana. Su 110 quelle residenti a Schio sono 56 (il restante vive in altri comuni del distretto 2 dell'Ulss 7 Pedemontana, con 1 caso fuori provincia). «Il lavoro di presa in carico delle donne vittime di violenza non si esaurisce nell’allontanamento dal compagno violento ma si protrae, spesso per anni. Dopo la chiusura di una relazione violenta spesso la donna deve ricostruire la propria vita sociale e lavorativa, ricomporre la propria immagine di sé per ritrovare un senso di autostima e autoefficacia, deve affrontare i danni che la violenza ha prodotto sul proprio corpo e sulla propria psiche, sulle relazioni con gli altri, sulle relazioni con i propri figli – spiegano le operatrici del centro che quest’anno compie 20 anni di attività –. Nella maggior parte dei casi di violenza domestica le tipologie di violenza sono molteplici. Nel 64% è presente violenza fisica, nel 89% violenza psicologica, nel 7% violenza sessuale, nel 28% violenza economica». CASA RIFUGIO. Nel 2021 sono state accolte in casa rifugio 8 donne, di cui 3 sole mentre le altre 5 erano accompagnate dai loro figli minori per un totale di 10 bambini e ragazzi. Delle 8 accolte, 2 erano italiane mentre le altre sono provenienti da altri Paesi (Vietnam, Nigeria, Bangladesh, Romania, Cina). Di queste situazioni, 3 sono ancora attualmente accolte in casa rifugio mentre le altre hanno proseguito in percorsi diversi: 1 donna è rientrata nella casa coniugale, 1 donna ha trovato una nuova soluzione abitativa da alcuni parenti in un’altra regione, 3 donne hanno proseguito l’accoglienza in altre strutture considerate più idonee al loro percorso.
Data ultimo aggiornamento: 26/11/2021 |