Contenuto | Nuovo canone sulle antenne, Orsi: "Approvata una legge che rischia di privare i comuni di oltre 500 milioni di euro" Nel silenzio assoluto e nonostante l’appello del Sindaco di Schio ai vari referenti istituzionali e all'Anci, qualche tempo fa, il Decreto-legge n. 77/2021 (convertito con modificazioni i dalla Legge n. 108 del 29/07/2021) ha introdotto una rilevante novità, aggiungendo il Comma 831-bis all’art. 1 della Legge n.160/2019. La novità, emersa nell’ambito della costruzione del Bilancio di Previsione 2022, riguarda il canone dovuto ai comuni per l’occupazione di suolo pubblico da parte dei gestori degli impianti di stazione radio base (antenne ripetitori per telecomunicazione) e prevede che non sia più possibile applicare tariffe specifiche per gli impianti delle telecomunicazioni mobili su aree del demanio o appartenenti al patrimonio indisponibile del Comune (Tariffa Unica – ex Super Tosap/Cosap). Saranno, quindi, proprio quegli Enti Pubblici (i Comuni) ai quali tutte le massime autorità dello Stato rivolgono i più preziosi appelli per essere a fianco della cittadinanza e nominati come coloro che sono in grado di fare la differenza, ad essere pesantemente penalizzati a vantaggio delle grandi Società Private di Telecomunicazioni «La cosa che lascia più amareggiati – aggiunge Orsi - è che i rappresentanti politici si sono voltati dall’altra parte: nessuno ha speso una parola per segnalare questo “furto” alle classe dei Comuni e il corrispondente “regalo” alle Società di telecomunicazioni».
*comma 831-bis. “Gli operatori che forniscono i servizi di pubblica utilità di reti e infrastrutture di comunicazione elettronica di cui al codice delle comunicazioni elettroniche di cui al decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, e che non rientrano nella previsione di cui al comma 831, sono soggetti a un canone pari a 800 euro per ogni impianto insistente sul territorio di ciascun ente. Il canone non è modificabile ai sensi del comma 817 e ad esso non è applicabile alcun altro tipo di onere finanziario, reale o contributo, comunque denominato, di qualsiasi natura o per qualsiasi ragione o a qualsiasi titolo richiesto, ai sensi dell’articolo 93 del decreto legislativo n. 259 del 2003. I relativi importi sono rivalutati annualmente in base all’indice ISTAT dei prezzi al consumo rilevati al 31 dicembre dell’anno precedente. Il versamento del canone è effettuato entro il 30 aprile di ciascun anno in unica soluzione attraverso la piattaforma di cui all’articolo 5 del codice di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82” Data ultimo aggiornamento: 05/02/2022 |